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Monte Tamaro 1967 m - 05.06.2010
  

 

L’escursione che abbiamo intenzione di fare oggi, è la salita al Monte Tamaro (1967m). Vetta più alta delle Prealpi varesine, il Monte Tamaro si trova in territorio svizzero, e fa parte delle montagne che dividono il Ticino in Sottoceneri e Sopraceneri. Ci portiamo a Rivera (554m) con la macchina e da qui prendiamo la funivia che ci porta all’Alpe Foppa (1567m), da dove inizia la nostra escursione. Il Monte Tamaro, già stazione sciistica chiusa nel 2003 a causa di inverni poco rigidi, con la costruzione di una slittovia, di una pista di downhill, di un “Parco Avventura” con suggestivo percorso sospeso tra i faggi secolari, della Tirolese più lunga della Svizzera che, assicurati ad un cavo con un’imbracatura e una carrucola, permette di lanciarsi verso valle ad oltre 60 km/h con un emozionante volo di 400m, é stato trasformato in un parco di divertimento estivo di notevole successo. L’Alpe Foppa è anche fortemente caratterizzata dalla presenza della Cappella di Santa Maria degli Angeli (1992-1996). Commissionata da Egidio Cattaneo, proprietario degli impianti di risalita, fu progettata dal noto architetto ticinese Mario Botta e affrescata dall’artista italiano Enzo Cucchi. La costruzione, in calcestruzzo interamente coperta di porfido proveniente dalla zona di Pinè (Trento), è caratterizzata da una passerella di 65 m, che si presenta come un’estensione del crinale della montagna e che termina con un belvedere sospeso sulla valle. Il tetto della cappella forma due anfiteatri laterali che portano al suo ingresso. Lo spazio interno, strutturato in tre navate, è illuminato da una luce naturale proveniente da 22 feritoie laterali che partono dal pavimento. Le decorazioni di Enzo Cucchi, ricoprono tutto il soffitto della passerella fino all’abside della cappella, dove due mani offerenti sono incise su sfondo blu che sfuma verso il bianco. Di Enzo Cucchi sono anche la serie di dipinti incisi che sormontano le aperture laterali e che sviluppano il tema di Maria degli Angeli. Arriviamo all’Alpe Foppa intorno alle h 9:00. Il ristorante sta appena aprendo e una leggera brezza increspa le acque del laghetto. Qualche escursionista solitario si aggira tra le mura della Cappella di Santa Maria degli Angeli. Noi pensiamo di visitarla al ritorno. Non è una bellissima giornata, il cielo è coperto e tutto è avvolto da una spessa foschia. Con noi sono saliti altri escursionisti che si apprestano a fare una classica delle traversate ticinesi: la Monte Tamaro (1967m)-Monte Lema (1624m); escursione di circa 5 ore con la possibilità di tornare a Rivera con i mezzi pubblici. Fotografiamo qualche solitaria genziana, e senza fretta ci incamminiamo verso il Monte Tamaro. L’escursione, a parte qualche breve tratto, non è molto impegnativa, ed in breve siamo alla Capanna Tamaro (1867m) UTOE sez. Bellinzona. Facciamo gli ultimi 100 metri di dislivello e alle h 10:50 siamo in cima. Non ci sono molte persone, ma il sentiero sottostante pullula di escursionisti che ben presto raggiungeranno la vetta. Purtroppo la foschia non ci permette di vedere il bellissimo panorama che abbraccia le montagne circostanti fino ad arrivare ai 4000 vallesani. Si scorge appena il Piano di Magadino, il delta del fiume Maggia che si immette nel Lago Maggiore e dall’altro lato il lago Ceresio. Dopo un’ora di pausa, la nebbia che sale dalle valli circostanti, che ha già avvolto il Monte Gradiccioli (1936) ed il Monte Lema (1624m) e che ben presto arriverà al Monte Tamaro ci indica che è tempo di riprendere il cammino. La discesa è veloce ed in breve siamo all’Alpe Foppa dove ora splende un pallido sole. Molte sono le persone sparse sui prati dell’Alpe e qualche coraggioso prende il sole in costume sui bordi del laghetto. Prima di prendere la funivia, visitiamo la Cappella di Santa Maria degli Angeli. Percorriamo la passerella di 65m che ci permette di ammirare e fotografare il paesaggio circostante e ci portiamo all’interno della Cappella. La luce naturale che entra dalle aperture laterali, crea una atmosfera veramente suggestiva, e dalla penombra della cappella le feritoie appaiono come tanti occhi luminosi che aprono violenti squarci sulla valle. Dopo la visita alla Cappella, prendiamo la funivia e con un salto di 1000 metri di dislivello arriviamo al parcheggio. A parte la giornata poco soleggiata, l’escursione è andata molto bene e ci è piaciuta. In autunno ci piacerebbe ritornare per fare la traversata Tamaro-Lema.